Dalle collezioni primavera estate 2018, una cosa salta all’occhio : dove sono le sfilate? dove sono le modelle?

Numerosi marchi scelgono di presentare le proprie creazioni in modi altrettanto creativi e freschi. Primo tra tutti il marchio Vetements di Demna Gvasalia, che fotografa per le strade di Zurigo, il cast di “non modelli” e fa scegliere loro cosa indossare, oltre a farli divertire a prendere le pose “fashion” tipiche delle fotografie del settore.

Così anche il duo creativo di Opening Ceremony, che fa performare in uno studio teatrale l’ attrice Mia Wasikowska  assieme ad un gruppo di modelli e ballerini per la regia di Spike Jonze ( già premio Oscar per “Her”)

Il marchio Co, dal sapore hollywoodiano e retrò, presenta i propri abiti cocktail su sinuose ballerine del New York City Ballet ; Rag & Bone da anni stabilita griffe americana, mette i modelli in possesso della macchina fotografica, in un cast che include i fotografi e i tecnici che di solito si trovano nel backstage.

             

 

Anche stilisti emergenti come Sandy Liang e Visvim adottano la strategia del “lookbook innovativo”. Liang scende nella Lower East Side per immortalare le giovani newyorkesi “hip” che indossano le sue creazioni, così come una grintosa  signora che porta con fierezza il bomber di stagione. Per concludere, Visvim che ha sempre inglobato gente comune nelle presentazioni dei propri abiti.

         

 

Anche noi di Atelier Persechino, qualche stagione fà, abbiamo presentato la collezione invernale di Muqarnas con un elegante lookbook, e realizziamo abiti di alta moda su misura per i nostri clienti.

Molti stilisti spiegano questa tendenza come la ricerca di una vicinanza con il proprio cliente e con i buyer. Poter vedere le creazioni sui consumatori finali rende più realistico e tangibile il processo di produzione e vendita. Molti stilisti creano su ordinazione in base alle richieste ed esigenze dell’acquirente. Ed ecco che la moda si vede ridimensionata, ripensata, ”rimodellata” e forse, più vicina alle persone .